Sul lettino di Freud
Oggi vorrei parlare di un romanzo di Sul lettino di Freud, uscito in Italia nel 2015, per Neri Pozza (vai alla scheda del libro).
I protagonisti sono alcuni terapeuti, psicoanalisti e non, giovani e meno giovani della West Coast statunitense e i loro pazienti. Le loro trame di vita e terapia s’intrecciano e si sfiorano. È un romanzo avvincente e pieno di passione, come si conviene nella tradizione degli scritti di I. Yalom. E, sempre in linea con il suo stile, ha diversi possibili piani di lettura e diversi potenziali tipi di lettori.
Può essere letto “letteralmente” come un romanzo, ove certamente le dinamiche interiori e psichiche fanno da protagoniste e dove si sviluppa la trama con anche un intrigo avvincente, anche se piuttosto prevedibile.
Certamente il lettore curioso o interessato a ciò che accade sopra il lettino e dentro la testa di chi è in terapia, sarà ampiamente appagato e credo anche piuttosto stimolato e incuriosito. È possibile che questo romanzo possa anche appassionare chi decidesse d’intraprendere una analisi e/o una terapia.
Ma, ed è questa è la parte che trovo geniale, è anche una sorta di trattato di teoria della tecnica. Forse trattato non è la parola adatta. Di fatto tratta della teoria della tecnica. Di fatto ne parla, di fatto ti fa entrare dentro la testa e dentro il cuore del terapeuta. Di fatto, però, ché di teoria ve n’è ben poca e tutta sullo sfondo. È presente, è collaborante ma non intralcia, come in effetti dovrebbe essere. Insomma si entra in vivo dentro il processo terapeutico, dentro le dinamiche transferali e dentro le piccole grandi ossessioni dei terapeuti. E si entra anche dentro le lotte tra le scuole di pensiero, tra le teorie delle tecniche tra visioni del mondo e visioni di quello che dovrebbe essre la terapia. Poi è evidente quale sia il punto di vista dell’autore, col quale si può concordare o meno.
È un romanzo anche sul limite: sul suo travalicarlo e sul suo perderlo. Sul valore che il setting ha di proteggere ma anche di fare pensare. E le domande che emergono sono molte; le risposte non saturano mai, fanno pensare, fanno interrogare.
Questo romanzo ha dunque questo grande pregio di poter coinvolgere parimenti chi è sul e chi è lato del lettino e lo fa con grande umiltà, passione e umanità.
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