Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro. Tra di loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne italiane che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita. L’8 marzo assunse col tempo un’importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità.
Ma questa storia è una bufala!
All’origine della Giornata Internazionale della Donna vi è l’Internazionale Socialista, oltre che le rivendicazioni sindacali negli Stati Uniti e la richiesta di maggiori diritti per le donne lavoratrici, insieme alla richiesta del suffragio universale. Siamo negli Stati Uniti, negli anni 1908-10 e all’epoca la giornata delle donne si teneva alla fine di febbraio.
Invece, in alcuni paesi europei la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911, su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste. Le celebrazioni furono interrotte durante la prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti.
La festa internazionale della donna, woman’s day, si tiene il giorno 8 marzo a partire dal 1917 e la sua origine è sovietica!
A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra. Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all’8 marzo la « Giornata internazionale dell’operaia ».
La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l’isolamento politico della Russia e del movimento comunista, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, dal secondo dopoguerra cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons, avvenuto nel 1908 a New York. (fonte WIKI)
In Italia, la mimosa
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna.
Nel settembre del 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un’idea di Teresa Noce, Rita Montagnana e di Teresa Mattei.
Nei primi anni Cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell’Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico». Nel 1959 le parlamentari Pina Palumbo, Luisa Balboni e Giuliana Nenni presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l’iniziativa cadde nel vuoto.
Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell’opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista.
Invio alla pagina di wikipedia per maggiori dettagli sulla giornata internazionale della donna
Link consigliato: Interantional Woman’s Day.