10 falsi miti sulla depressione che dobbiamo sfatare
Un tema tornato drammaticamente d’attualità sulla scena globale, in seguito al tragico suicidio di Robin Williams, quello della depressione, soprattutto se nascosta, silente o non diagnosticata, non trattata se non addirittura maltrattata, è certamente un argomento che merita una adeguata attenzione e uno sguardo serio e privo di pregiudizi.
Si stima che approssimativamente due persone su tre che si suicidano, soffrissero in realtà di depressione. In passato, ci si è concentrati molto di più sul suicidio in sé che su questa causa sottostante. Pare che le cose stiano cambiando, soprattutto negli Stati Uniti dove si è rilevata la necessità di una educazione e rieducazione di massa su tale argomento, ancora oggi oggetto di stigma e di pregiudizi, oltre che di falsi miti.
Riprendo su quest’onda un articolo apparso sulla piattaforma Stronger Together di The Huffington Post, volto a combattere lo stigma che circonda le vere origini della depressione, sfatando i miti e sfidando gli stereotipi che si sono erroneamente diffusi, nel tempo.
Vedi l’ articolo originale qui.
Ecco dunque dieci dei falsi miti e pregiudizi sulla depressione che ci impediscono di comprendere e affrontare veramente la malattia.
Depressione e tristezza sono la stessa cosa
Se un opprimente senso di tristezza è spesso un sintomo di depressione, non ne è suo sinonimo. La tristezza è fugace e temporanea: essa è attivata da sconvolgenti o dolorose esperienze e da potenti ricordi, ma va e viene, non è costante. La depressione, invece, è una condizione cronica. La profonda tristezza che le persone depresse sentono non svanisce da sola, ed è ben lungi dall’essere l’unica emozione negativa che sperimentano. Le persone con depressione possono sentirsi vuote, apatica, ansiose e tese in modi che rendono la loro quotidianità incredibilmente difficile e dolorosa.
È un segno di debolezza mentale
Questo stigma è uno dei motivi principali per cui così tante persone scelgono di soffrire in silenzio piuttosto che cercare l’aiuto di cui hanno bisogno. Tuttavia, nessuno sceglie di diventare depresso. Si tratta di un disturbo mentale complesso che colpisce una persona sul piano biologico, psicologico e sociale, e colpisce indiscriminatamente. Semmai, dimostra una grande forza chi si sente veramente provato da questa condizione, ma fa uno sforzo per superarla di giorno in giorno.
È sempre causata da eventi di vita traumatici.
Mentre alcune circostanze possono facilmente innescare episodi di depressione, gli eventi in sé non sonocausa unica e univoca della depressione di una persona. La perdita di una persona cara, il divorzio e altre esperienze di vita sconvolgenti provocheranno in qualsiasi persona emotivamente sensibile, vissuti di tristezza, rimpianto, solitudine e vuoto, per un periodo anche prolungato di tempo. Tuttavia, in chi è davvero depresso i sintomi durano più di due settimane e saranno ricorrenti. La durata e l’intensità sono un segno distintivo della condizione di depressione.
Non è una malattia reale
Anche se i suoi sintomi possono essere difficili da riconoscere e non esiste un trattamento valido per tutti, la depressione è una grave condizione medica. Secondo la Mayo Clinic, le persone con depressione in realtà hanno differenze fisiche a livello cerebrale, dei neurotrasmettitori e squilibri ormonali, che ne determinano la condizione, oltre che la sua gravità.
La depressione, come molte malattie, colpisce una persona su più piani: dallo stato d’animo, ai pensieri alla loro esistenza fisica. Definire questa condizione come una questione di carattere sminuisce solo il vissuto delle persone affette da depressione e le dissuade dal cercare un trattamento.
Sta tutto nella tua testa.
I sintomi emotivi sono spesso considerati come le principali caratteristiche associate con la depressione, che però non si limita a questo. Molte persone con depressione devono fronteggiare disturbi di vario genere. La depressione può manifestarsi con sintomi come affaticamento, insonnia, cambiamenti insoliti dell’appetito, dolori muscolari cronici e dolori al petto. Con l’idea che la depressione è solo questione mentale, trascuriamo questi segni fisici del problema, che non sono meno importanti.
La depressione è cosa da donne
Solo perché le donne sono due volte più inclini a sviluppare la depressione, non significa che gli uomini ne siano immuni e debbano soffrire in silenzio. In realtà, tra gli uomini bianchi di mezza età si è riscontrato il maggior aumento del numero di suicidi commessi ogni anno, e la maggior parte di essi possono essere collegati a stati depressivi. Gli uomini spesso esprimono la depressione in modo diverso rispetto alle donne, il che rende questa condizione tra gli uomini più facilmente sottostimata.
Per paura di apparire meno forte e stabile, il maschio spesso si sente meno in grado di parlare e di chiedere l’aiuto di cui ha bisogno. Questo rende la depressione ancora più pericolosa per gli uomini, perché evitando il trattamento, tendono a complicare la loro condizione con l’abuso di sostanze e in tentativi di suicidio.
Se i tuoi genitori hanno sofferto di depressione, ne soffrirai anche tu!
Mentre una predisposizione genetica alla depressione può aumentare la probabilità di una persona di sviluppare la malattia stessa, tuttavia il rischio è relativamente basso: dal 10% al 15%.
In passato le ricerche trovavano che la depressione era molto più ereditaria, mentre studi recenti hanno messo in dubbio tale affermazione. Le persone con una storia familiare di depressione possono essere più consapevoli di certi sintomi, ma chiunque mostri segni di depressione deve esprimere le sue preoccupazioni ad un professionista.
Un antidepressivo è tutto ciò che serve per sentirsi meglio.
Siccome la depressione si manifesta in modo diverso in ogni persona, è una condizione complessa, può avere diverse origini, non è propriamente il tipo di malattia in cui basti prendere una pillola, per sentirsi meglio all’istante.
Gli antidepressivi sono un trattamento comunemente prescritto dai medici che lo ritengono opportuno, ma non sono l’unica opzione. Molti che soffrono di depressione optano per una psicoterapia o una combinazione di metodi per affrontare i loro sintomi. In realtà, molti studi clinici hanno appurato che l’utilizzo combinato di i farmaci e di psicoterapia sia il modo più efficace per aiutare qualcuno che soffre di depressione. I farmaci di solito fanno effetto solo dopo diverse settimane. Molte persone hanno provato un certo numero di metodi diversi, prima di trovare quello maggiormente efficace.
Dovrete prendere farmaci per il resto della tua vita.
Il trattamento della depressione deve essere personalizzato. Alcune persone usano farmaci per un breve periodo, alcuni necessitano di un trattamento costante nel corso della loro vita e alcuni optano per nessun farmaco. Diverse forme di psicoterapia possono offrire un trattamento efficace; per circa il 40% delle persone con depressione, la psicoterapia funziona anche meglio di farmaci. Professionisti esperti considerano le varie opzioni di trattamento con i loro pazienti, per assicurarsi che stiano ottenendo le cure di cui hanno bisogno e che si sentano a proprio agio con il percorso intrapreso.
Parlarne non fa che peggiorare la situazione.
Avendo trattato il tema della depressione con i guanti per così lungo tempo, ci sentiamo istintivamente a disagio a parlarne. Ma non possiamo aspettare che la depressione se ne vada magicamente, che guarisca da sola, come fosse un raffreddore.
Abbandonando lo stigma associato alla malattia ed essendo sensibili verso coloro che sono preoccupati per il proprio benessere o quello di una persona cara, possiamo avviare la conversazione in un modo utile, propositivo piuttosto che distruttivo e negativo. Molti potranno esprimersi su come si sentono prima che questi sentimenti diventano più gravi – o addirittura mortali – e potranno ricercare il sostegno e l’aiuto di cui hanno veramente bisogno.